Introduzione e primi passi
Contesto iniziale
All'inizio degli anni 2000, l'uso dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) era limitato principalmente a personale sanitario qualificato. Tuttavia, la consapevolezza dell'importanza di un intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco improvviso ha iniziato a crescere, stimolando un cambiamento normativo per rendere più accessibile l'uso dei DAE anche a persone non esperte.
Decreto Ministeriale 18 marzo 2011
Il Decreto Ministeriale 18 marzo 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2011, ha rappresentato un passo cruciale in questa direzione. Ecco i punti principali di questo decreto:
- Accessibilità per i non sanitari: Per la prima volta, il decreto stabiliva che l'uso dei defibrillatori semiautomatici esterni non fosse riservato esclusivamente al personale medico o paramedico. Anche i laici, cioè persone non appartenenti al settore sanitario, potevano utilizzare i DAE, a patto che avessero seguito un corso di formazione specifico.
- Corsi di formazione: Il decreto specificava che il personale non sanitario che desiderava utilizzare un DAE doveva completare un corso di formazione riconosciuto. Questi corsi dovevano essere organizzati da enti accreditati dalle regioni o dalle province autonome, garantendo così una formazione uniforme e di qualità su tutto il territorio nazionale.
- Linee guida: Il decreto faceva riferimento alle linee guida stabilite dal Ministero della Salute e dagli organismi internazionali competenti in materia di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e uso del DAE. Ciò garantiva che la formazione e l'uso del DAE fossero basati su pratiche aggiornate e riconosciute a livello internazionale.
- Ambiti di applicazione: veniva incoraggiata la diffusione dei DAE in vari contesti, tra cui luoghi pubblici ad alta frequentazione (stazioni, aeroporti, centri commerciali) e impianti sportivi. Questo rappresentava un primo passo verso una diffusione più capillare dei DAE sul territorio italiano.
Impatto della normativa
L'introduzione di questa normativa ha avuto un impatto significativo:
- Maggiore accessibilità: Ha reso i DAE accessibili a una fascia più ampia della popolazione, aumentando le possibilità di intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco.
- Crescita dei corsi di formazione: Ha stimolato lo sviluppo di programmi di formazione per laici, contribuendo a diffondere le competenze di base per l'utilizzo del DAE.
- Diffusione dei DAE: La normativa ha favorito una lenta ma costante crescita della presenza di defibrillatori nei luoghi pubblici e nelle strutture sportive, anche se la loro diffusione capillare è stata successivamente accelerata da normative più recenti.
Questo decreto del 2011 è stato quindi un punto di svolta nella politica sanitaria italiana riguardante la gestione delle emergenze cardiovascolari, ponendo le basi per la successiva evoluzione normativa.