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Cosa ci suggeriscono le linee guida 2021?
Vediamolo insieme……
La sepsi rappresenta una sindrome clinica, pericolosa per la vita, dovuta ad una disfunzione d’organo causata da una risposta disregolata all’infezione.
Lo shock settico rappresenta invece il quadro di evoluzione della sepsi non trattata in cui si verifica sofferenza cellulare dovuta alla riduzione critica della perfusione tissutale e ipotensione arteriosa.
L’incidenza stimata a livello mondiale della sepsi supera i 270 casi per 100.000 abitanti/anno con più di 2 milioni di casi di sepsi l’anno e un tasso di mortalità tra il 20 e il 40%.
Una precoce identificazione con una gestione immediata ne migliora la prognosi.
Situazioni di iperglicemia (>180mg/dl) e ipoglicemia (<40mg/dl) sono entrambe associate ad un aumento di mortalità nel paziente critico.
La Società Americana di diabetologia, nelle sue più recenti raccomandazioni, suggerisce nel paziente critico l’inizio della terapia insulinica dopo una glicemia persistente superiore a 180mg/dl con un target glicemico tra 140-180mg/dl.
Metanalisi confermano come un target glicemico tra 80 e 110mg/dl sia maggiormente associato al rischio di ipoglicemia.
Proprio sulla base di queste evidenze il gruppo di esperti della European Society of Intensive Care Medicine and the Society of Critical Care Medicine, partecipando nel 2021 alla stesura delle nuove linee guida, si sono chiesti quale valore di glicemia dovrebbe far iniziare la terapia insulinica in adulti con sepsi o shock settico.
Hanno quindi identificato una metanalisi basata su 35 studi controllati randomizzati che confrontavano 4 differenti target glicemici (gruppo 1= glicemia <110mg/dl, gruppo 2= glicemia 110-144mg/dl, gruppo 3 = glicemia 144-180mg/dl, gruppo 4= glicemia >180mg/dl).
Risultati:
Considerando quindi le risorse richieste, i costi, l’applicabilità, ne deriva una raccomandazione forte di inizio della terapia insulinica con una glicemia >180mg/dl (10mml/l).
Bibliografia e sitografia: