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Dalla rubrica Lo strano caso del dr. Jekyll il team InFormaz è lieto di presentarvi un nuovo case report intitolato: sarà la solita vecchietta che cade?
Attorno alle 9 del mattino di una calda giornata d’inizio estate la C.O. 118 riceve una chiamata da un passante che ha trovato a terra una vecchietta in una pozza di sangue attorno alla testa e apparentemente ferma immobile. Viene attivata l’equipe medico-infermieristica del locale P.S. in codice rosso: “trauma cranico da caduta accidentale, non cosciente, dubbio se respira”.
Giunti sul posto troviamo una signora anziana riversa a terra, appena giù dal gradino del marciapiede, prona con la testa che effettivamente giace in una pozza di sangue. Ci avviciniamo: “signora, signora, sono il medico del 118, mi sente?”. Nessuna risposta, il torace non sembra espandersi e il polso carotideo non è palpabile. Rapidamente procediamo alla supinazione della signora con protezione del rachide cervicale e posizionamento di collare cervicale e tavola spinale contestualmente. Una volta in posizione supina, rivalutiamo e confermiamo l’assenza di coscienza e di attività cardio-circolatoria.
Cominciamo le manovre di rianimazione cardiopolmonare, in primis RCP di alta qualità con compressioni manuali esterne prima e poi con posizionamento di massaggiatore esterno (Lucas). Posizioniamo il monitor-defibrillatore: asistolia. Posizioniamo un CVP e somministriamo precocemente Adrenalina 1mg seguita da flush di soluzione fisiologica 20cc. Visto il trauma cranico con evidente fracasso del massiccio facciale, decidiamo di procedere immediatamente ad una gestione avanzata delle vie aeree mediante intubazione oro-tracheale; stante la predizione di via aerea difficile con necessità di agire immediatamente, per ridurre il più possibile i movimenti del rachide cervicale e massimizzare il primo tentativo, optiamo per videolaringoscopia: si posiziona tubo endotracheale 7.5 al primo passaggio.
La ventilazione con pallone Ambu appare da subito difficile, il torace si espande poco e male, EtCO2 rimane al di sotto di 10cmH2O nonostante una buona RCP. Esaminiamo rapidamente la paziente in corso di RCP: tracce ematiche al cavo orale e dal tubo che si aspirano, enfisema sottocutaneo del collo e del torace bilateralmente (lesione tracheale? Pneumo-collo? Pneumo-mediastino?), giugulari piane (shock emorragico?), torace asimmetrico con deformità e scrosci costali multipli alla palpazione bilateralmente (fracasso costale? Volet costale?), murmure vescicale di dubbia auscultazione (PNX?), addome apparentemente morbido alla palpazione ma con aumento volumetrico in corso di RCP (lesione aortica?), bacino apparentemente simmetrico con lesione distale dell’arto inferiore dx (frattura scomposta di piede?), ematoma alla radice dell’arto sup sin (frattura omerale?). Ci sembra tutto un po’ troppo sospetto per un semplice trauma da caduta accidentale…eppure!
Procediamo con la RCP. Stante le siffatte considerazioni, decidiamo di procedere con la toracostomia semplice bilaterale (che ci permette di detendere un emo-pneumotorace a sin ed uno pneumotorace a dx, apprezzando con il dito esploratore multiple fratture costali), di posizionare la cintura pelvica e di somministrare un bolo di cristalloidi 30ml/kg a fianco delle complessive 5 fiale di Adrenalina 1mg ogni 3-5min. Nonostante tutti gli sforzi rianimatori il ritmo permane sempre asistolico e dopo 20 minuti decidiamo di sospendere la rianimazione per la mancata risposta alla correzione delle possibili cause reversibili e l’apparente gravità delle lesioni traumatiche multi-distrettuali riscontrate.
Nel frattempo sono arrivate anche le F.F.O.O. che sono risaliti all’identità della signora, riconosciuta anche dal figlio giunto sul posto. Dopo le condoglianze di rito, il figlio ci racconta di come, da poco, la signora si fosse trasferita al IV piano della palazzina adiacente, e che stamattina aveva intenzione di lavare i vetri esterni sul balcone posto proprio sulla verticale al luogo di ritrovamento. Il passante che aveva allertato il 118 ci ha inoltre riferito di aver sentito un forte botto circa 10-15 minuti prima di uscire di casa e ritrovare la signora per terra. Ora è tutto molto più chiaro: la signora era vittima di un politrauma da precipitazione dall’alto!
Take Home Messages:
(1) Algorithm for management of traumatic circulatory arrest - Advanced Trauma Life Support ® (ATLS ®), 10th edition, American College of Surgeons
Caso clinico reale, nessun riferimento riconducibile a persone e/o luoghi coinvolti, nessun conflitto di interesse dichiarato.