ACCESSO INTRAOSSEO in emergenza-urgenza

Cosa Imparerò?

  • Riconoscere i siti di inserzione con reperimento mediante reperi anatomici
  • Riconoscere la differenza tra dispositivi manuali, semi-automatici ed automatici
  • Indicazioni d'uso dell'accesso intraosseo
  • Inserire correttamente un accesso intraosseo

Requisiti

  • Professionista Sanitario
  • Studenti di medicina
  • Infermieri
  • Ostetriche
  • Medici neolaureati
  • Medici specialisti non chirurghi
  • Studenti di infermieristica

Descrizione


Dal 15/10/2021 per accedere ai corsi sarà necessario essere in possesso della certificazione verde COVID-19 (Green pass) valida.


IN-FORMAZ SRL è un Centro di Formazione Sanitaria accreditato nelle Regioni del Veneto e dell'Emilia Romagna per l'esecuzione di corsi sanitari di base ed avanzati da parte di personale sanitario e non sanitario.

Per la formazione BLSD:

Il protocollo seguito è quello dell’ILCOR (Internatonal Liasion Committee on Resuscitation) secondo le linee guida AHA 2020 (American Heart Association).


Frequentando questo corso hai diritto ad ottenere a condizioni particolari una chiave di accesso per frequentare a scelta:

  • il corso ECM FAD "Il Rischio Clinico. Focus su: - Il controllo delle Infezioni Ospedaliere - LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CLINICHE", accreditato presso la Commissione Nazionale provider ECM N°352 per l'acquisizione di 50 crediti ECM.

Uno dei punti chiave nella gestione del paziente critico è il reperimento di un accesso venoso per la somministrazione di farmaci e liquidi a supporto delle funzioni vitali.

 

In alcune situazioni la fisiologia del paziente o la condizione patologica non rendono semplice l’incannulazione venosa periferica e, soprattutto in ambito extra ospedaliero, la situazione ambientale non consente il posizionamento di un accesso venoso centrale.

 

Esempi lampanti sono i pazienti pediatrici, i pazienti obesi e il paziente in stato di shock.

 

Le linee guida SIAARTI stabiliscono che dopo 2 tentativi di incannulazione venosa periferica o dopo 90 secondi, in un paziente che necessita di somministrazione urgente di farmaci o antidoti, deve essere utilizzato l’accesso intraosseo.

 

La semplicità e la rapidità di questo presidio rende mandatario il suo utilizzo in caso di necessità.

Per i professionisti sanitari l’accesso intraosseo fornisce una sicurezza a livello professionale e psicologico di enorme rilevanza.


TECNICA PER INSERIMENTO ACCESSO INTRAOSSEO 

TECNICA PER LA GESTIONE DELL'ACCESSO INTRAOSSEO 

UTILIZZO DI PROTESI SINTETICHE PER VALUTAZIONE SUL CORRETTO INSERIMENTO DELL'AGO 

LA TECNICA DI INSERIMENTO VERRA' TESTATA ANCHE SUL LATTANTE


 


La durata del corso completo è di 4 ore, di cui 1 di teoria e 3 di pratica.

 

 

 

Le sessioni pratiche sono atte a valutare le abilità dell’Allievo al fine di stabilire il livello di addestramento ricevuto come richiesto dal programma. L'Istruttore dovrà rivedere con l’Allievo ogni tecnica eseguita non correttamente fino al raggiungimento di un soddisfacente livello di abilità tecnico-pratica: è responsabilità dell’Istruttore assicurarsi che l’Allievo raggiunga la padronanza delle informazioni e delle tecniche prima della sua certificazione.


MODALITA’ DI VERIFICA: scritta (test a risposta multipla); pratica (verifica individuale circa modalità di svolgimento di ciascuna procedura e modalità d’uso del presidio Intraosseo).

 

  • COS'E' L'ACCESSO INTRAOSSEO;
  • CENNI STORICI;
  • ANATOMIA OSSEA ED INTRAOSSEA;
  • SITI DI INSERZIONE;
  • ACCESSI VASCOLARI IN EMERGENZA/URGENZA;
  • L'ACCESSO INTRAOSSEO SECONDO FLOW CHART DEL PROTOCOLLO ALS (ERC);
  • TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI INTRAOSSEI;
  • TECNICA DI INSERIMENTO MECCANICO CON DISPOSITIVO EZ-IO;
  • CONTROINDICAZIONI E COMPLICANZE;
  • DOLORE ED ANALGESIA;

il corso ECM FAD "Il Rischio Clinico. Focus su: - Il controllo delle Infezioni Ospedaliere - LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CLINICHE", accreditato presso la Commissione Nazionale provider ECM N°352 per l'acquisizione di 50 crediti ECM.

 

RAZIONALE
Il corso ha come obiettivo di diffondere le raccomandazioni ministeriali e l’applicazione delle buone pratiche cliniche e costituisce il punto di riferimento per la segnalazione degli eventi sentinella e di tutte le situazioni che possono comportare rischi per i pazienti, i visitatori ed il personale. In particolare pone l’accento sul controllo delle infezioni ospedaliere e sulla gestione delle emergenze cliniche fornendo elementi che sarebbero spunto di riflessione per gestire al meglio sia i programmi di sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza; sia per definire ancor più il concetto di urgenza ed emergenza dove è indispensabile il concetto di esito che, in ambito sanitario, si riferisce alle «modificazioni delle condizioni di salute prodotte nei destinatari dagli interventi sanitari».Se l’esito in gioco è la sopravvivenza del paziente, quindi sono compromessi i parametri vitali, e se occorrono interventi immediati per garantirla, si parla di emergenza; quando, invece, occorre un intervento pronto, ma non immediato (dilazionabile nel tempo) si parla di urgenza.

 

CAPITOLO 1

LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO E LE RACCOMANDAZIONI MINISTERIALI

  • Gestione del Rischio Clinico: inquadramento generale
  • Gestione del Rischio: dizionario minimo e concetti fondamentali;
  • Gestione del Rischio Clinico: dizionario minimo e concetti fondamentali;
  • Gestione del Rischio Clinico: Metodi di Identificazione

 

Sistemi Learning e sistemi Accountability

  • Briefing sulla Sicurezza
  • Safety Walkaround
  • Focus Group
  • Revisione delle Cartelle Cliniche
  • Screening

 

1.2 Gestione del Rischio Clinico: Metodi di Analisi

  • HFMEA/FMEA
  • RCA
  • Audit Clinico

Applicazione delle Raccomandazioni Ministeriali: Gestione dei Farmaci Presentazione delle migliori “buone pratiche” nazionali e GAP Analysis

 

2 Gestione Sala Operatoria

Presentazione delle migliori “buone pratiche” nazionali e GAP Analysis.

3 Gestione attività di pronto soccorso e trasporto

Presentazione delle migliori “buone pratiche” nazionali e GAP Analysis

4 Gestione dei pazienti

Presentazione delle migliori “buone pratiche” nazionali e GAP Analysis

5 Gestione apparecchiature elettromedicali e Gestione Sangue

Presentazione delle migliori “buone pratiche” nazionali e GAP Analysis

 

CAPITOLO 2

PREVENZIONE E GESTIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE: PROCEDURE, LINEE GUIDA E PROTOCOLLI

 

INTRODUZIONE

 

MODULO 1

  1. LE INFEZIONI OSPEDALIERE: DEFINIZIONE, CLASSIFICAZIONE E CAUSE
    1. La Prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza
    2. L’igiene delle mani
    3. Multiresistenza agli antibiotici

 

MODULO 2

  1. EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI – PREVEDIBILITÀ DELLE INFEZIONI
    1. Infezioni urinarie associate a catetere
    2. Infezioni da ventilazione assistita (il concetto di “bundle”)
    3. Klebsielle Multiresistenti
    4. Le infezioni da Virus Zyka
    5. I Markers di sepsi: dalla PCR alla pro calcitonina

 

MODULO 3

  1. IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI IN TERAPIA INTENSIVA
    1. La polmonite nel paziente ventilato
    2. Care bundle per la prevenzione delle VAP, CA-UTI, CR-BSI
    3. Lo shock settico

 

CAPITOLO3

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CLINICHE

 

MODULO 1

1. IL TRIAGE DI PRONTO SOCCORSO

 

MODULO 2

  1. 2. LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CLINICHE PER LE VIE RESPIRATORIE
  2. 2.1 Cenni di anatomia dell’apparato respiratorio
  3. 2.2 Approccio al paziente per la gestione delle vie respiratorie
  4. 2.3 Tracheotomia e tracheostomia

 

MODULO 3

3. STABILIZZAZIONE DEL PAZIENTE IN STATO DI SHOCK

 

MODULO 4

  1. LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CLINICHE NEUROLOGICHE
  1. 4.1 Crisi epilettiche
  2. 4.2 Vertigini
  3. 4.3 Malattia cerebrovascolare
  4. 4 Intossicazione da farmaci o da alcool

 

ECM PER TUTTE LE PROFESSIONI SANITARIE

 

PERIODO DI SVOLGIMENTO
dal 17/01/2021 al 16/01/2022

  1. Attestato Accesso Intraosseo;
  • Set ago Ezio personale

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